castello di galliate
Restauro della parete sud, nella porzione di edificio ottocentesca, allora adibito a sala da ballo, presso il castello di Galliate, Novara
RESTAURO CONSERVATIVO, PRIMA FASE
La parete in oggetto è stata prescelta per essere restaurata ai fini conservativi del patrimonio artistico italiano. Il progetto di intervento e la nuova destinazione d’uso del salone che ospita la parete, prevede l’utilizzo dello spazio per eventi cittadini o privati, e nel progetto approvato, si prevedeva di ricoprire tutte e quattro le pareti con l’utilizzo di cartongessi.
Dai sopralluoghi eseguiti dalle funzionarie di Soprintendenza Dott.ssa Beatrice Brison e Arch. Barbara Cerocchi una variante sulle lavorazioni ha permesso il recupero delle Decorazioni originali sulla parete sud.
Dalle indagini stratigrafiche eseguite dalla ditta Progetto & Restauro srl, ancora visibili sulla parete nord della
stanza, erano evidenti i diversi strati di sovrapposizione
di intonaci e colori
Il secondo intervento di PULITURA è avvenuto mediante azione meccanica, con l’ausilio di bisturi,
martelline e spazzolini di plastica e di metallo
Il delicato intervento a bisturi, all’interno delle nicchie, ha portato alla luce un’inaspettata
decorazione, nelle foto 7,8,9 si vedono le sequenze dei passaggi di pulitura
CONSOLIDAMENTO
Alla Pulitura è seguito il consolidamento strutturale eseguito mediante iniezioni di malte Ledan.
Il consolidamento strutturale garantisce il ristabilimento dell’adesione tra il supporto murario e
l’intonaco mediante iniezioni di malte adesivi riempitivi.
Il consolidamento strutturale ha permesso l’intervento di rimozione dei chiodi, intervento molto delicato per le superfici a causa dell’innumerevole quantità di chiodi presenti sulla parete, molti dei quali coesi perfettamente con l’intonaco.
INTERVENTO DI RESTAURO ESTETICO, SECONDA FASE
Il risultato del restauro conservativo ha riportato alla luce tre apparati decorativi /pittorici diversi,
sia per la tecnica esecutiva, sia per la risoluzione estetica-formale .
Durante il sopralluogo del 30 gennaio 2020, prima dell’inizio della seconda fase d’intervento,
ovvero il restauro estetico della parete dipinta, ci accorgemmo che alcune scaglie di colore
all’interno delle nicchie necessitavano di un ulteriore consolidamento.
L’intervento effettuato nella prima fase di restauro conservativo, eseguito con silicato di etile
Estel1000, era giunto alla sua più completa essicazione, ma in questa seconda fase non è stato
possibile riutilizzare lo stesso prodotto perchè non vi erano i tempi sufficienti per attendere la
silicatizzazione completa (20-25 giorni circa) ed il prodotto utilizzato è stato il Nano Estel.
Il Nano Estel del CTS, nanoparticelle di biossido di silicio in dispersione colloidale acquosa, ha
favorito questo intervento superficiale di consolidamento perchè molto meno penetrante dell’Estel 1000 e con tempi di presa di 3-4 giorni, un tempo sette volte inferiore.
Il consolidamento è stato eseguito con interposizione di carta giapponese, in modo puntuale, solo
nelle zone dove la pellicola pittorica risultava lievemente sollevata.
L’intervento di Restauro Estetico, tema principale di questa fase, risultava complesso sia dal punto
di vista della scelta dei materiali da utilizzare, sia dal punto di vista della risoluzione estetica.
Analizzando singolarmente gli interventi, bisogna ricordare che le tecniche pittoriche e le epoche
portate alla luce dalla fase di pulitura, sulla facciata, sono essenzialmente due:
1. Tecnica ad affresco della fine dell’ottocento, anno di fabbricazione dell’edificio (Foto71)
2. Due dipinti sovrapposti realizzati con tecnica a tempera (solubile in acqua) databili entrambi
nel primo trentennio del’900.