CORSO MAGENTA, 44
PRIMA DEL RESTAURO
Lo stabile di Corso Magenta 44 in Milano presenta un armonioso e delicato complesso decorativo realizzato con tecnica a “graffito” ove l’intonaco colorato di fondo fa da padrone.
Le tre vedute paesaggistiche, le finte lesene decorate, l’estesa soluzione a losanghe e le lunghe formelle con decorazione “grottesche” risolvono le finiture degli intonaci del primo cortile.
Purtroppo l’azione di degrado del tempo, senza nulla togliere anche a quella dell’uomo, hanno vistosamente compromesso la stabilità delle materie e delle cromie, portando alla luce decoesioni, macchie, alterazioni, abrasioni che declinavano la possibilità di apprezzare la piacevole armonica eleganza del susseguirsi di colori..
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PULITURA
La fase di pulitura superficiale ha ben evidenziato tali disomogeneità portando alla luce tracce di originale e ampie ricostruzioni. La pulitura in prima fase è stata eseguita a secco con pennellesse e spugne wishab, per poter poi accedere all’intervento di pulitura con carbonato d’ammonio supportato da più strati di carta giapponese.
1 Prima della pulitura
2 Risultato dopo l’intervento di pulitura
Con il secondo intervento di pulitura oltre alle concrezioni di sporco, sono state eliminate le estese ridipinture e riprese pittoriche del precedente intervento degli anni ’80 -punto 2 della fotografia.
Il restauro conservativo ha ridato unità di lettura all’insieme, intervenendo nel rispetto dell’originale con la ripresa localizzata della texture a graffito realizzando gli spolveri pittorici delle zone completamente compromesse e facilmente riconducibili ad un apparato decorativo già esistente.
Gli spolveri hanno permesso di ricollocare, dopo la stesura del doppio strato di intonaco, di cui il primo colorato come da originale, il disegno decorativo. Atteso il tempo necessario per intervenire con l’incisione - dal termine “graffito”- il restauratore ha ridato continuità stilistica e materica alle superfici. Tutti gli interventi pittorici sono stati esegui con colori silicati Keim, sia per le estese velature che per le cromie più materiche.
I colori ai silicati utilizzati sono prodotti minerali pigmentati con ossidi, dotati di elevata resistenza ai raggi UV che garantiscono stabilità cromatica alle tinte. Sono chimicamente associabili alla calce tradizionalmente utilizzata nelle decorazioni.
L’aspetto “opaco” degli strati pittorici antichi e conservati è dovuto all’irregolarità della superficie alterata da microabrasioni che segnano la storicità del manufatto.
L’intervento di restauro si è concluso con la stesura, su le superfici, di un protettivo. Il prodotto silossanico Lotexan della Keim.